Jacopo Jenna
DANSE MACABRE!
ideazione, coreografia, video, regia Jacopo Jenna
danza e collaborazione Ramona Caia, Andrea Dionisi, Francesco Ferrari, Sara Sguotti
collaborazione artistica e testi Roberto Fassone
suono Alberto Ricca - Bienoise
luci e direzione tecnica Mattia Bagnoli
costumi Eva di Franco
shooting video Matteo Maffesanti
organizzazione Luisa Zuffo
management Valeria Cosi - TINA Agency
produzione Klm - Kinkaleri
co-produzione Tanzhaus nrw Düsseldorf
progetto vincitore del Premio CollaborAction #6
CollaborAction XL | azione Network Anticorpi XL supporto per la danza d’autore
Progetto realizzato con il contributo di EFFEA – European Festivals Fund for Emerging Artists co-founded by the European Union Progetto Étape Danse sostenuto da Mosaico Danza/ Festival Interplay con La Fondazione Piemonte dal Vivo e il Festival Torino Danza, Bureau du Théâtre et de la Danse à Berlin, Fabrik Potsdam, La Maison centre de développement chorégraphique national Uzès Gard Occitanie, Théâtre de Nîmes. Istituto Italiano di Cultura di Colonia | MiC-Direzione generale arti performative MAD – Murate Art District , Centrale Fies, IntercettAzioni-Centro di Residenza Artistica della Lombardia, ResiDance XL – luoghi e progetti di residenza per creazioni coreografiche azione della Rete Anticorpi XL – Network Giovane Danza D’autore coordinata da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Santarcangelo dei Teatri, Fuorimargine – Centro di produzione di danza e arti performative della Sardegna
durata 55’
Danse Macabre! è un invito austero a danzare verso l’ignoto, legando e affermando relazioni con il mondo attuale, ricercando attraverso una commistione visionaria tra corpi danzanti, film, testi, musica elettronica e luce. Le figure si specchiano e si raddoppiano, penetrano la propria immagine e diventano non solo interpreti ma anche incarnazioni del movimento sul palco.
La danza propria dei morti è una delle tematiche iconografiche più sviluppate nella storia dell’arte occidentale, fece emergere un pensiero più complesso sulla realtà, riflettendo anche sul concetto più generale che ogni movimento sopramondano e dell’aldilà sia danza: danzano le stelle, gli dei, gli spiriti, la natura.
Attraverso l'inclusione di un film come terzo elemento della costruzione scenica, la performance ricerca un'esperienza di spostamento percettivo dello spettatore, sondando la materia oscura dell’immaginazione.
Immaginare significa creare immagini interne, senza regole fisse, e collegarle fra loro fino a creare fantasie o storie che esistono dentro di noi e non nella realtà. Parte dai materiali visivi sono stati pensati insieme all’artista Roberto Fassone, creando un entità altra attraverso dei testi che riflettono insieme al pubblico sul concetto di aldilà. La danza si manifesta in forme mutevoli tentando di liberarsi dalla violenza della rappresentazione, oscillando tra poli differenti per accostamenti, rendendo visibile l’invisibile in una tensione ipercosciente fra la vita e la morte.