tostacarusa
SENZA VIVERE SENZA – IL RACCONTO DELLA MORTELLA
lettura per un'attrice e un giardino
un progetto di tostacarusa
commissionato da GEA Green Economy and Agriculture Centro per la Ricerca
con Aura Ghezzi
drammaturgia e regia Tolja Djokovic
produzione tostacarusa
con il sostegno di E production e Z.I.A. Zona Indipendente artistica
durata 30’
Senza vivere senza è una lettura scenica della Fiaba della Mortella, nome popolare del mirto o del bosso. Il racconto è una riscrittura originale di una fiaba dalla tradizione variegata. Così la carnalità della storia ne Lu cunto de li cunti di Basile e la fantasia romantica di Brentano, poeta tedesco, ispirano una drammaturgia sottile, rarefatta, mistica e sensuale, che si apre a giochi della tradizione popolare, a canzoni e a figure del contemporaneo.
Il tema: un uomo e una donna non riescono ad avere figli, ma un giorno la donna si sveglia e sul cuscino trova un piccolo germoglio di mirto. Da lì si squaderna la vicenda di questa piantina, amata come una figlia dai due genitori, poi venerata e chiesta in moglie da un principe, poi fatta a pezzi per gelosia da un gruppo di dame.
Nella pianta o con la pianta vive una fata per Basile, una ragazza per Brentano. È l’amore umano che riceve la pianta a portare alla luce la donna, o è la pianta che, amata e nutrita, regala agli esseri umani un sogno (ai genitori una figlia, al principe una compagna), in un viaggio in cui vegetale e umano si incontrano e l’arbusto si fa riparo del corpo e corpo stesso?