Progetto Teatro Stalla
T/S – CAUTION, CONSTRUCTION AREA
prima variazione PIANO PIANO FORTE FORTE
prima nazionale
testi Matteo Latino
di e con Dario Salvagnini e Fortunato Leccese
e con Luca Piomponi
contributi vocali Matteo Latino e Elisa Angelini
occhio esterno Chiara Bersani
cura e diffusione Giulia Traversi
costumi Federica Terracina
con il sostegno di Centro di Residenza della Toscana (Fondazione Armunia Castiglioncello – CapoTrave / Kilowatt Sansepolcro, ITA); Centro di Residenza dell’Emilia – Romagna “L’arboreto – Teatro Diomora / La corte Ospitale (Rubiera, ITA), Spazio Kor (Asti, ITA), Kollatino Underground, (Roma, ITA), Agriturismo Montesacro (Mattinata, ITA).
ringraziamenti Imma Latino / Casadargilla – LAMA/ Sor Carlo / Fabiana Iacozzilli / Roberta Zanardo / Marco Tomba / Claudia Pajewskij / Ivano Ignomeriello
durata 45'(forse)
Il progetto Teatro Stalla - Caution, Construction Area eÌ intimamente legato alla poetica di Matteo Latino, ma ancor piuÌ all’esigenza di elaborare a quasi dieci anni dalla sua scomparsa i temi e le modalitaÌ del suo lavoro, in un dialogo continuo tra passato e presente, ricordi e macerie. In una primissima fase di riscoperta e di ricerca ci siamo imbattuti nel concetto di EINGEDENKEN , tradotto in italiano da Stefano Marchesoni con la parola immemorare ( Ernst Bloch- Walter Benjamin “ Ricorda- re il futuro – Scritti sull’Eingedenken “ a cura di Stefano Marchesoni). Non si tratta semplicemente di un richiamare alla memoria, ma della volontaÌ di sentire il presente attraverso un’esigenza che viene dal passato, svelandone il carattere incompiuto, dunque aperto.
CioÌ che eÌ accaduto, eÌ sempre accaduto solo a metaÌ.
E. Bloch
La prima variazione prende vita dalle spedizioni e dai ritorni nei luoghi che hanno visto nascere i lavori di Matteo, in primis il Kollatino Underground, spazio sociale romano che eÌ stato casa e fonte d’ispirazione di Infactory e Bambi says fuck, e l’Agriturismo Montesacro a Mattinata in Puglia, dove ha sede il Teatro Stalla, realizzato poco dopo la sua scomparsa; dai ritrovamenti dei materiali, degli oggetti scenici, dei testi inediti e il dialogo scaturito tra queste tracce e i ricordi della nostra personale esperienza di compagni di strada.
Siamo partiti da queste tracce, da cioÌ che eÌ rimasto, da un’assenza, un vuoto, dai nostri buchi, per restituire e soprattutto restituirci un pezzo di un’opera stratificata, di natura rapsodica, dove la parola poetica si fonde con la performance, la techno, il jumpstyle, gli slogan sulle t-shirt, le diapositive vuote, gli ambienti sonori.
Il progetto nasce dall’incontro tra Fortunato Lecce/Dario Salvagnini e Giulia Traversi/Chiara Bersani a Spazio Kor, centro di ricerca teatrale nel comune di Asti. Il lavoro parte dal desiderio di riconsegnare allo sguardo del pubblico la complessa opera di Matteo Latino, artista pugliese scomparso nel marzo del 2015.