NON PLAYER HUMAN
performer Filippo Arganini
regia, scrittura, live-stream
Simone Arganini, Rocco Punghellini
Nel 2023, uno dei fenomeni virali più peculiari è stato quello dei “real-world NPCs”. Il termine NPC è preso in prestito dal gaming e significa “non-playable-character”, a indicare un personaggio programmato per eseguire uno specifico task, ma privo di arbitrio. Questo parallelismo fra realtà e gaming, già osservato anni fa in forma di video-meme con gli “NPC Dialogues in real-life”, si è sviluppato a tal punto che oggi esistono gli NPC streamers, ovvero persone che eseguono prompt inviati dai follower in live-stream, in cambio di tokens, spesso con finalità erotiche o feticiste. Questo esempio, come altri, rivela il radicale cambiamento di paradigmi che stiamo continuamente sperimentando nella società post-digitale. Attraverso la figura dell’NPC gli artisti portano in scena le tensioni esistenziali più riconducibili all’essere umano, interrogandosi sulle dinamiche relazionali e di potere che si creano in presenza di un soggetto controllato, in un contesto di live-stream.
Di fronte alle complessità di un presente in cui i paradigmi relazionali, tecnologici e identitari sono in continuo mutamento, Non Player Human è il tentativo dell’io di ridurre il suo campo di libertà fino a farsi oggetto, delegando a un pubblico sconosciuto e indefinito la possibilità di decidere collettivamente le sue sorti. Il performer si muove in un ambiente domestico, che si apre al pubblico in forma di live-stream interattivo su Twitch, durante il quale le scelte del pubblico influenzeranno l’andamento della performance.
Simone Arganini studia danza contemporanea con Manfredi Perego e musica elettronica al Conservatorio di Parma e di Vicenza. È danzatore e autore di performance, oltre a occuparsi di sound design, composizione e programmazione di dispositivi interattivi per spettacoli teatrali. È membro di CollettivO CineticO.
Rocco Punghellini è designer digitale e sviluppatore web freelance, con una passione per la tecnologia e per le sue implicazioni sociali. Si forma in comunicazione visiva presso il Politecnico di Milano e il Royal College of Art di Londra.